domenica 18 settembre 2016

SALMO - HELLVISBACK


Partiamo subito con la considerazione principale: Hellvisback ha tracciato un passo in avanti importante per il rap italiano. E questo perché ha dimostrato una volta per tutte che si può raggiungere un buon livello di commerciabilità senza fare necessariamente musica 'commerciale'.

Il quarto album di Salmo infatti nel giro di un paio di mesi è diventato disco di platino. Un risultato notevole per il genere, a maggior ragione se si considera che è stato raggiunto con poca promozione, senza super singoli né grandi featuring né tantomeno grandi passaggi radiofonici, a differenza di altri rappers nostrani che, sempre quest'anno, speravano di sfondare raccattando collaborazioni con noti cantautori o, peggio, cavalcando l'onda del reggaeton (vero Jake?).

Il motivo di tale successo è fondamentalmente uno: Hellvisback è un disco che suona bene. Certo, non è ai livelli dell'esordio The Island Chainsaw Massacre, ma non ha nemmeno gli alti e bassi di Death Usb e Midnite. Stavolta Salmo ha puntato tutto sull'impatto sonoro, a discapito dei testi che peccano nei contenuti (lui stesso ha ammesso di averli scritti in poco tempo), aggiungendoci un pizzico di concept (l'iconografia di Elvis).

Il sound dell'album è meno elettronico e più suonato pur rimanendo potente e moderno. E non a caso l'unica collaborazione di spessore è quella con Travis Barker, batterista dei Blink 182. Il risultato è che, a distanza di mesi dalla sua uscita, è un disco che si riascolta sempre volentieri, dimostrando una 'replay value' decisamente elevata. E non è una cosa da poco.

In conclusione, Hellvisback è tra i migliori album di rap italiano del 2016. Sperando in una maggiore attenzione sui testi per il prossimo lavoro...

Tracce consigliate: 7 Am, L'Alba.


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