lunedì 29 maggio 2017

LINKIN PARK - ONE MORE LIGHT


I Linkin Park sono usciti finalmente allo scoperto. In questi anni ci hanno girato intorno ma alla fine sono riusciti ad abbandonare il rock per realizzare un album che si può definire pop a tutti gli effetti. Il problema però non è che "non sono più quelli di Hybrid Theory" perché non lo sono da almeno dieci anni, è che One More Light è proprio un brutto album in generale.

A questo punto, se questi erano gli intenti di Chester Bennington e soci, non capisco veramente il senso di pubblicare nel 2014 un disco come The Hunting Party che faceva intendere un ritorno, seppur minimo, verso sonorità più ruvide. La considerazione che ne viene fuori è che il processo evolutivo del sound dei Linkin Park risulti alquanto sconclusionato. A Thousand Suns e soprattutto Living Things, pur essendo due lavori piuttosto mediocri, avevano tracciato la linea per il futuro ed è da lì che si sarebbe dovuto sviluppare il nuovo suono della band: un pop rock dai forti connotati elettronici che strizza l'occhio alle classifiche ma anche alle nuove generazioni 'alternative'. E invece prima un trascurabile album di remix ultra tamarri (Recharged), poi un disco (il già citato The Hunting Party) che ha segnato un passo indietro verso il passato 'heavy', e poi di colpo l'improvvisa virata pop di questo nuovo album. Una virata che ha portato i Linkin Park in un territorio molto spinoso, da cui ne sono usciti con le ossa rotte, perché fare un buon album pop non è per niente facile, e lo è ancora meno accontentare la propria fan-base, la critica e avere anche buoni riscontri di vendite.

In sostanza One More Light è un disco anonimo e tutt'altro che ispirato, con un tappeto sonoro impalpabile che rende le canzoni piatte e monotone, senza contare alcune scelte discutibili come le vocine pitchate di sottofondo messe qua e là tanto perché vanno di moda. Le tracce sono tutte pervase di melodia, senza 'guizzi' particolari, e l'elettronica la fa da padrona: l'unico episodio vagamente rock è "Talking To Myself", mentre "Good Goodbye" rappresenta la traccia hip hop oriented, con la presenza di Pusha T e Stormzy che però non fanno la differenza. Il singolo "Heavy" non è 'commerciale' come dovrebbe essere e sfigura nel confronto con le hit del momento (ma anche con quelle del loro stesso repertorio), mentre un discreto esempio di 'orecchiabilità' è "Invisible", l'unica canzone cantata interamente da Mike Shinoda. Menzione a parte per la title-track, minimale ma intensa, la traccia migliore del disco.

Ribadisco, il problema non è cambiare genere o essere pop ma secondo me non è più accettabile che un gruppo attivo da oltre quindici anni non sia ancora in grado di trovare una propria dimensione e, oltretutto, si possa ancora permettere di fare passi falsi del genere.

Tracce consigliate: Invisible, One More Light.


lunedì 22 maggio 2017

INTERVISTA : JO M


Jo M, al secolo Giovanni Mazzarà, è un cantautore catanese classe '87. Nel 2014 ha partecipato al progetto Mtv New Generation Campus che gli ha permesso di pubblicare un videoclip in anteprima sul sito ufficiale dell'emittente. Dopo la pubblicazione di quattro singoli, è arrivato il momento di realizzare il primo album, "Reazioni Di Cuore", prodotto dalla Tillie Records, di cui parleremo nell'intervista che segue:

- Ciao Giovanni. Il 12 Maggio è uscito il tuo nuovo album "Reazioni Di Cuore". Come lo descriveresti?
Un pezzo di cuore che si stacca da me, una storia d'amore.

- Da cosa deriva la scelta di "Reazioni Di Cuore" come titolo del disco?
Ho incontrato l'amore travolgente e le conseguenze sono state diverse. Tra le reazioni vi è l'esigenza di scrivere quei momenti per fissarli nel tempo e renderli immortali.

- L'album è stato anticipato dal brano "L'Uragano Non Ci Prende", il cui video ufficiale è uscito lo scorso 5 Maggio. Riguardo questa traccia cosa ci puoi dire? E come mai è stata estratta come singolo promozionale?
La scelta di farlo diventare un singolo arriva dal mio produttore, Simona Virlinzi, dal primo ascolto rimase colpita ed io mi sono fidato. Pensate che questo brano ha rischiato di portarmi sul palco del festival di Sanremo l'anno scorso in quanto selezionato tra le 60 proposte. Quando l'ho scritto non pensavo a niente di tutto questo, è stato uno dei momenti più difficili della mia vita, l'unica cosa che cercavo era un profondo cambiamento, una riflessione che mi avvicinava a nuove consapevolezze. Ho scritto l'uragano non ci prende in pochissimi minuti senza pensarci troppo, il brano più immediato e istintivo che abbia mai scritto.

- Il videoclip è ambientato in uno splendido luogo di mare. Come è nata l'idea del video? Dove è stato girato?
Il video è stato girato a Panarea, uno dei posti più incantevoli mai visitati. L'idea di ambientare tutto in quest'isola meravigliosa arriva da Simona che conosce bene quel posto ed è riuscita ad indirizzare al meglio anche il regista.

- "Reazioni Di Cuore" è il tuo primo album. Quali sono i tuoi progetti futuri?
Sinceramente spero di condividere i miei pensieri attraverso la musica, oggi parlare di progetti è un pò complicato non sai mai cosa potrebbe accadere il giorno dopo.

- Pensi che "Reazioni Di Cuore" rappresenti un punto importante della tua maturazione artistica o solamente un inizio?
"Reazioni di cuore" rappresenta una fase importante del mio percorso artistico, non mi considero maturo, artisticamente parlando, ma per come sono fatto credo direi lo stesso tra dieci anni.

- Nel 2014 hai partecipato al progetto MTV New Generation Campus, e un tuo video ("Vita Vera") è stato anche pubblicato in anteprima sul sito di MTV. Anche se i tempi sono cambiati, credi che MTV sia stato un mezzo di promozione importante per la tua carriera?
Il marchio MTV in sé ha perso potenza, questo è evidente a tutti, ma l'esperienza vissuta con loro mi ha fornito le competenze necessarie per ottimizzare il mio lavoro e rendere più efficace la mia comunicazione sul web.

- Il tuo stile vira sulla tradizione cantautorale italiana. Quali sono gli artisti che ti hanno ispirato maggiormente?
Ho ascoltato ed ammirato tanti cantautori Max Gazzè, Daniele Silvestri, Lorenzo Cherubini, Niccolò Fabi, Niccolò Agliardi, Francesco De Gregori. Il punto è che non mi sono mai soffermato troppo a lungo su un cantautore specifico, ho sempre ascoltato di tutto, passo da un genere all'altro molto velocemente quindi ad ispirarmi credo siano stati molti più artisti ed in modo inconsapevole.

- Grazie per la disponibilità! Lascia un saluto ai lettori.
Grazie, tanta felicità a tutti voi.

giovedì 18 maggio 2017

INTERVISTA : LUCA BASSANESE


Luca Bassanese è un cantautore vicentino attivo ormai da più di dieci anni. Vincitore nel 2015 della Targa MEI come miglior artista di musica popolare, si contraddistingue per il suo impegno civile.

Di seguito l'intervista che ho realizzato in occasione dell'uscita del suo nuovo album "Colpiscimi Felicità":

- Ciao Luca. Il 12 Maggio è uscito il tuo nuovo album "Colpiscimi Felicità". Come lo descriveresti?
È un album di dieci canzoni inedite come dieci stanze dove entrare senza chiedere permesso. Ci sono io, la mia vita e il profondo desiderio di evocare la felicità che tal volta si nasconde negli anfratti del quotidiano per lasciarci il desiderio di un'eterna scoperta. Come quando una fotografia ti passa all'improvviso tra le dita e ti ritrovi a viaggiare, non c'è tempo per fare o disfare una valigia, è un viaggio improvviso di sola andata.

- Ti definisci un "cantautore cosmopolita". Come mai?
Ho avuto la fortuna di collaborare con artisti di varie etnie e di ritrovami a viaggiare grazie alla musica, ho potuto così incontrare altre culture, confrontarmi tramite questo linguaggio meraviglioso che è l'arte della musica, per il quale non servono interpreti ma solo il desiderio di dialogare, ascoltare ed imparare le meraviglie del mondo.

- Qual'è la scena cantautorale 'internazionale' che ti affascina di più?
Un artista che ultimamente mi ha affascinato con le sue canzoni è Rokia Traoré cantautrice africana. Mi affascina il suo saper mescolare tradizione e modernità restituendo attraverso le sue canzoni la storia del popolo Malese e trattando spesso con coraggio temi di attualità come quando parla dello status della donna nell'Africa d'oggi.

- A proposito di cosmopolitismo, l'album è stato anticipato dal brano "Gli anni 70 e io che ti amo", il cui video ufficiale è uscito lo scorso 5 Maggio ed è stato girato a Parigi. Riguardo questa traccia cosa ci puoi dire? E come mai è stata estratta come singolo promozionale?
È la prima canzone che ho scritto parlando direttamente di me, della mia vita privata e dal momento che volevamo far presente prima di tutto questa parte intimista ben evidente in questo nuovo lavoro discografico, abbiamo scelto questa canzone quasi fosse il prequel di ciò che mi ha portato in questi anni a fare ció che faccio, ad essere ciò che sono.

- Come già detto, "Colpiscimi Felicità" comprende dieci tracce. Quali ti senti di consigliare a chi volesse ascoltare per la prima volta il disco?
È una scelta ingiusta ahimè ma cerco di farla pur non volendo tradire gli altri brani: "Gli anni '70 ed io che ti amo", "Siamo la pioggia e siamo il sole", "L'amore benedetto" e "Canto sociale"... poi vi prego, ascoltateli tutti se potete!

- Alcune tue canzoni trattano temi importanti come la cura dell'ambiente e l'impegno civile. Pensi quindi che lo scopo della musica sia quello di veicolare dei messaggi e comunicare dei valori?
Per me e per Stefano Florio mio co-autore e produttore che mi ha accompagnato anche in questo nuovo viaggio curando l'intera produzione di "Colpiscimi felicità" lo scopo è sempre stato quello di non dover per forza dire ciò che uno vuole sentirsi dire, io stesso pretendo da un libro, da un album, da un film di ricevere un messaggio che in qualche modo mi metta in confronto con me stesso, pretendo alla fine dell'ascolto di non essere più quello di prima, la differenza che passa tra un viaggio ed una vacanza, ecco, io preferisco essere un viaggiatore con valigia leggera e cappello in testa che se piove mi proteggerà. Perché alla fine di una vacanza solitamente torniamo ingrassati mentre alla fine di un viaggio siamo diversi perché nel bene o nel male qualcosa ci ha arricchito durante il cammino. Potere dell'incontro!

- Grazie per la disponibilità! Lascia un saluto ai lettori.
Che la felicità possa sempre accompagnare ogni vostra nuova scoperta!