giovedì 19 ottobre 2017

IL ROCK E' MORTO (?)


Ormai non si contano le volte in cui il Rock è stato dato per finito nel corso dei decenni. Ma in un modo o nell'altro questo genere ha sempre trovato nuova linfa vitale, evolvendosi e reinventandosi pur mantenendo la propria identità, e in fin dei conti è proprio questa forza che ha reso il rock tra i generi più amati e longevi nella storia della musica.

Come Gesù Cristo, il rock è rinato tante volte: dalla psichedelia degli anni Sessanta è passato agli anni Settanta con l'hard rock e il progressive, fino alla 'piccola rivoluzione' del punk, poi agli anni Ottanta con il post-punk, la new wave, il noise e l'hardcore, seguiti dall'esplosione degli anni Novanta con il grunge, il crossover, il punk rock ma anche l'indie, lo shoegaze, il post-rock e il britpop, fino ad arrivare agli anni Duemila con il revival garage e l'amato/odiato emo rock. Innumerevoli i gruppi che nel corso degli anni hanno fatto la storia di questo genere, gettando nuove basi per creare percorsi inediti fatti di contaminazioni e aggiornamenti.

Ma da un pezzo a questa parte sembra che la corsa del rock si sia interrotta, in coincidenza con l'entrata nel nuovo decennio: ammettiamolo, gli anni Dieci non verranno di certo ricordati come gli anni d'oro del rock. Manca la forza dirompente e innovativa che ha sempre fatto la fortuna di questo genere, mancano i gruppi iconici, mancano i capolavori, e mancano soprattutto le canzoni. Sì perché è inutile girarci intorno ma le cosiddette 'hit' sono determinanti in un genere che negli anni ha sempre dimostrato di avere la capacità di rimanere nella memoria collettiva. In poche parole manca la 'trasversalità', la capacità di arrivare a tutti, in particolare alle nuove generazioni.

In questi ultimi anni che cosa ci ha 'regalato' questo genere? Apparte una manciata di canzoni che sono 'rimaste' ("Lonely Boy" a conti fatti resta l'unica vera rock hit di questo decennio), qualche buon album (AM, Wasting Light, Velociraptor, Reflektor, per fare degli esempi), un'interessante scena indie (per la gioia di siti come Pitchfork) e un paio di gruppi di discreto successo (Tame Impala, Alt-J) non vedo molto altro. Questo non vuol dire che non ci siano centinaia di gruppi (e di dischi) validi a giro, ma in superficie non sembra emergere molto, e difatti ne hanno giovato i grandi gruppi delle passate decadi, che hanno rafforzato il loro 'status' e continuano senza molti problemi a fare concerti sold out (Italia compresa), e non parlo solo di mostri sacri come AC/DC e Rolling Stones ma anche di band più giovani come Foo Fighters e Muse. E il fatto che i concerti dei grandi gruppi rock siano ancora molto seguiti è paradossalmente una conferma della crisi che sta vivendo il genere, perché è un chiaro segnale che gli ascoltatori preferiscono guardare al passato glorioso piuttosto che all'incerto presente. In poche parole, si preferisce spendere i propri soldi per vedere una band famosa del passato, nonostante non facciano più album che aggiungano realmente qualcosa alla loro discografia, piuttosto di supportare una band di adesso: a volte mi chiedo quante persone vadano a vedere, che ne so, i Muse o i Depeche Mode per il nome che portano o perché abbiano realizzato un bel disco. Ma questo rintanamento nel passato lo si può vedere anche ogni fine settimana nei vari locali che offrono musica rock: la selezione per i dancefloor è sempre la stessa, con canzoni nella migliore delle ipotesi di almeno cinque anni fa, come se il repertorio (e il pubblico di riferimento) si fosse fermato, alla stregua delle setlist delle feste a tema anni novanta o ottanta.

Oltre a questo, se il rock non se la sta passando bene in questi anni Dieci, dall'altro lato ci sono generi che stanno guadagnando sempre più crediti non solo dagli ascoltatori ma anche dalle riviste specializzate e dai mass media. Parlo di generi come l'elettronica e il rap. Quest'ultimo in particolare è probabilmente il genere simbolo di questa decade perché ha dimostrato di possedere quello che è mancato al rock, e cioè quella forza innovatrice che lo ha allontanato dai pregiudizi e lo ha reso un genere con una varietà tale da poter essere apprezzato sia dal pubblico mainstream che da quello alternativo. Per intendersi, se c'è un Drake o un Kanye West che conquistano le classifiche, c'è anche un Danny Brown o un Earl Sweatshirt che si fanno valere nell'underground.

Ma tornando al titolo di questo articolo: il rock è morto?
Al momento sembra vivere solo nella memoria degli appassionati. In attesa di una nuova resurrezione...

venerdì 13 ottobre 2017

INTERVISTA : FRANCES ALINA ASCIONE


Frances Alina Ascione è nata nel 1992 a Burbank, in California. Dopo essere arrivata, nel 2016, in semifinale a The Voice nel team di Emis Killa e nei sessanta finalisti di Sanremo Giovani 2017, Frances ha iniziato a girare l'Italia nei locali con la sua band. Su Recensoras ci presenta il suo primo singolo "Follia Indolore":

- Ciao! Parlaci del tuo primo singolo "Follia Indolore", da oggi disponibile sui digital store.
Ciao! Follia Indolore è il mio primissimo singolo inedito, di cui sono alquanto entusiasta. E' un brano con cui sono felice di inaugurare quello che spero sia un periodo intenso di produzioni, una nuova fase del mio percorso artistico. Credo rappresenti perfettamente la direzione che sto intraprendendo, è una canzone in cui una bella melodia (che ricorda le canzoni degli anni 60) si unisce a sonorità elettroniche e ad un groove interessante.

- Quali sono i tuoi progetti futuri? "Follia Indolore" farà parte di un tuo futuro album?
Spero di sì! Sto lavorando ad un disco.. piano piano. Voglio che l'album abbia lo stesso sapore di Follia Indolore. Ho un po di cose nel cassetto, abbastanza diverse fra loro, per cui sto cercando quell'elemento che dia una coerenza al tutto. Lo ricerco sopratutto nel sound della produzione.

- Sei arrivata alle semifinali di The Voice nel team di Emis Killa, parlaci di questa esperienza.
The Voice è un'esperienza che ricordo con il sorriso e con affetto. E' stato tutto molto naturale. Non ho mai pensato più di tanto a quello che facevo mentre lo facevo, ho vissuto momenti bellissimi che porterò sempre nel cuore. Ero alquanto scettica prima di iniziare, ma ne sono uscita felice e soddisfatta.

- A proposito di The Voice, credi che di questi tempi partecipare ad un talent sia ancora una tappa obbligatoria se si vuole dare una spinta alla propria carriera nel mondo della musica?
Assolutamente no!! Grazie a Dio!! Come ho detto sono molto felice della mia esperienza in un talent show, ma non ho mai apprezzato in toto il fenomeno del talent. Trovo paradossale questo monopolio del "nuovo" nel panorama musicale di un paese nelle mani di realtà televisive. I talent sicuramente hanno il pregio di dare ad artisti, cantanti e performer opportunità di crescita e visibilità ma è tutto così distorto e pericoloso. Sono felice di constatare che lentamente questo meccanismo si stia esaurendo. La bellezza nasce e si sviluppa in altri luoghi come in studio e nei club.

- Quali sono gli artisti a cui ti ispiri maggiormente?
E' molto difficile rispondere a questa domanda! La lista sarebbe lunga e schizofrenica. Sono molto umorale è sono innamorata della bellezza. Nei vari periodi della mia vita prendo qualcosa da diversi artisti. Dico solo che il mio primo amore da che ho memoria è stata Cyndi Lauper. Non so perché, forse i suoi colori, la sua pazzia... Quando ci siamo trasferiti in Italia, stavamo da mia nonna a Benevento e mio padre ci faceva sentire i suoi vinili. Io ero pazza di "She's So Unusual", avevo 3-4 anni. Indubbiamente mi sono formata come cantante ascoltando le grandi voci della musica Black come Aretha Franklin, Ella Fitzgerald, Marvin Gaye, Nina Simone, Whitney Houston, Tina Turner, Erykah Badu, Amy Winehouse... Ma nel mio background musicale c'è molto di più. Sono cresciuta ascoltando System Of A Down, Linkin Park, Massive Attack, Die Antwoord, Daft Punk... Purtroppo sembrerà una banalità ma amo troppo la musica in generale e, anche grazie a mio padre e mia madre, sono cresciuta ascoltando dal jazz al country, dalla reggae alla musica elettronica. In questo periodo sto apprezzando tantissimo artisti quali Drake, The Weeknd, Coldplay, Kendrick Lamar, Twenty One Pilots, Sia e Adele.

Grazie per la disponibilità! Fai un saluto ai lettori di Recensoras.
Saluto calorosamente tutti i lettori di Recensoras!! Spero che la mia "Follia Indolore" vi piaccia!! Ciao!