giovedì 27 luglio 2017

DAL PEGGIORE AL MIGLIORE: LINKIN PARK (in ricordo di Chester Bennington)


Come per molti, la notizia della morte di Chester Bennington ha scosso pure me. Non sono un fan dei Linkin Park ma li ho sempre seguiti nonostante non abbia apprezzato più di tanto il loro percorso musicale dopo Hybrid Theory (un disco che tralaltro ho ascoltato molto da adolescente). Mi dispiace veramente tanto che Chester non sia riuscito a vincere il dolore che portava dentro, e come lui tante altre persone più o meno famose. E allo stesso modo mi dispiace che il mondo della musica abbia perso un cantante così dotato, che nei Linkin Park rappresentava il componente più talentuoso. Ma oltre al suo gruppo principale, Chester ha regalato la sua voce in altri due progetti: il side project Dead By Sunrise, il cui album Out Of Ashes uscì nel 2009 senza riscuotere molto successo, e una parentesi come cantante degli Stone Temple Pilots, che portò nel 2013 all'EP High Rise.

Che piaccia o meno, Chester Bennington è stato uno dei cantanti più caratteristici del rock degli ultimi anni, e per rendergli omaggio ho pensato di stilare una classifica degli album dei Linkin Park escludendo il materiale 'extra' come i dischi di remix (Reanimation, Collision Course, Recharged). Non si sa cosa se ne sarà dei Linkin Park, ma considerato che si tratta di un gruppo di una certa importanza, con milioni di fans e ancora in grado di fare incassi di un certo tipo, la mia impressione è che continueranno comunque per la loro strada. Poi chissà.

Dal peggiore al migliore: gli album dei Linkin Park

7 - One More Light [2017]
Tracce consigliate: One More Light, Invisible

C'è poco da fare, il peggiore album dei Linkin Park con Chester Bennington al microfono è proprio l'ultimo One More Light, uscito pochi mesi prima della morte del cantante. Si tratta di un album pop a tutti gli effetti, ma il problema non è quello. Il problema è che One More Light, aldilà del genere di riferimento, è proprio un lavoro non riuscito, con un tappeto sonoro impalpabile e canzoni piatte e monotone. L'unico brano degno di nota lo regala proprio Chester, con una prestazione intensa nella title-track "One More Light". Per il resto, un album che conferma la difficoltà della band nel trovare una propria dimensione. Per la recensione completa clicca qui.

6 - A Thousand Suns [2010]
Tracce consigliate: Waiting For The End, Burning In The Skies, The Catalyst

Il quarto album A Thousand Suns rappresenta la pietra dello scandalo della discografia dei Linkin Park. Fondamentalmente perché lo "stacco" con gli album precedenti fu piuttosto netto: se già in Minutes To Midnight ci fu un allontanamento dalle sonorità degli esordi, in questo disco il cambiamento fu ancora più evidente. A Thousand Suns è anche l'album più sperimentale del gruppo non solo a livello musicale, con l'accantonamento del rock in favore di un approccio più mirato all'elettronica, ma anche come tematiche, visto che il disco è una sorta di concept sulla guerra nucleare. L'idea di volersi spingere oltre è apprezzabile ma il risultato non fu dei migliori, e quello che ne venne fuori fu un pastrocchio confuso, come dimostrano alcune scelte discutibili come i ben sei interludi sparsi nella tracklist. A dir poco deludente.

5 - The Hunting Party [2014]
Tracce consigliate: Final Masquerade, Keys To The Kingdom, Guilty All The Same

Dopo le sperimentazioni electro pop dei precedenti A Thousand Suns e Living Things, il sesto album The Hunting Party segna quasi inaspettatamente un ritorno verso sonorità più dure. Si tratta infatti di un disco rock in pieno regola, con una produzione piuttosto grezza e ospiti importanti (Tom Morello, Daron Malakian, Rakim), che lascia poco spazio alle sonorità electro pop di Living Things, fatta eccezione per il singolo "Until It's Gone". Tutto ok quindi, e invece... Non mi ha convinto. L'ho percepito come un disco poco sentito e in sostanza poco convincente, come se la band sentisse la necessità di realizzare un contentino per i fans, e lo dimostra il fatto che all'interno della loro discografia rappresenti un capitolo quasi a sé, sfilato sia dai lavori precedenti che da quello seguente.

4 - Living Things [2012]
Tracce consigliate: Castle Of Glass, Powerless, In My Remains

Per me Living Things è l'album che avrebbe dovuto tracciare la direzione per il futuro sound dei Linkin Park, ma così non è stato. Pur non essendo chissàcosa, è un disco electro pop-rock equilibrato, che unisce melodia, suoni moderni e un tocco di ruvidità. Insomma, quello che poteva essere A Thousand Suns se le idee fossero state messe un pò più a fuoco. Preso per quello che è, Living Things è un album piacevole che riesce ad avere un'identità all'interno della discografia della band californiana.

3 - Minutes To Midnight [2007]
Tracce consigliate: Leave Out All The Rest, Bleed It Out, Given Up

Minutes To Midnight è il disco del rinnovo. Finito il nu metal come moda, Chester e soci (con l'aiuto del produttore Rick Rubin) cambiano pelle virando verso sonorità pop rock. Il sound diventa quindi più morbido, abbandonando la 'potenza' dei primi due album, anche se non mancano canzoni più tirate come l'opener "Given Up". Ovviamente non manca il gusto per la melodia orecchiabile, come testimonia il singolo di lancio "What I've Done", che riscosse un ottimo successo, ed anche gli altri singoli ("Bleed It Out", "Shadow Of The Day", "Leave Out All The Rest") ebbero un discreto riscontro. Nonostante alcuni alti e bassi, Minutes To Midnight è un buon disco che di fatto rappresenta un 'ponte' tra gli esordi rap metal e le sperimentazioni electro-pop degli album a seguire.

2 - Meteora [2003]
Tracce consigliate: Faint, Numb, Don't Stay

Quando un gruppo realizza un disco d'esordio che diventa un successo planetario si trova davanti ad una scelta: o continuare sulla linea vincente o rimettersi subito in gioco provando a cambiare e ad evolversi. Con Meteora i Linkin Park scelsero la prima opzione e in fin dei conti non hanno avuto tutti i torti visto che il disco fu molto amato dai fans, vendendo più di 15 milioni di copie nel mondo. Anche stavolta i singoli degni di nota non mancano: "Somewhere I Belong", "Faint", "Numb" e "Breaking The Habit", una traccia che di fatto anticipa le future inclinazioni della band. La formula di Meteora fu la stessa del suo precedessore, solo meno 'sofferta' e ancora più orecchiabile: non mancano quindi i riff semplici e ultra-pompati di Brad Delson, l'alternanza tra le urla di Chester ed il rappato di Mike Shinoda, oltre agli inserti elettronici di Joe Hahn (qui ancora più presenti rispetto all'esordio). Il risultato è un album godibile nella sua semplicità e coerente con il nu metal 'commerciale' proposto dalla band, anche se decisamente poco coraggioso.

1 - Hybrid Theory [2000]
Tracce consigliate: In The End, One Step Closer, With You

Penso che non ci siano dubbi nel considerare Hybrid Theory come il migliore album dei Linkin Park. E' stato il disco giusto al momento giusto: un album nu metal uscito in pieno periodo nu metal, con canzoni dirette ma anche introspettive, senza le spacconerie dei 'rivali di classifica' Limp Bizkit e senza la violenza esplicita (sia sonora che testuale) dei colleghi Slipknot e Korn. Un disco quindi aggressivo ma anche riflessivo, che in sostanza portava il rap metal in una dimensione più accessibile, e non a caso fu un successo mondiale: Hybrid Theory infatti ha venduto più di 25 milioni di copie nel mondo, diventando disco di diamante negli Stati Uniti. Per non parlare dei singoli, dalle potenti "One Step Closer" e "Papercut" agli inni "In The End" e "Crawling", anche se non vanno sottovalutate altre ottime tracce come "With You", "Runaway" e "A Place For My Head". In poche parole, fu l'album che sdoganò definitivamente il nu metal e che portò un'intera generazione ad avvicinarsi alla musica cosiddetta alternativa.

E per concludere, un ultimo omaggio...

"When my time comes
Forget the wrong that I've done
Help me leave behind
Some reasons to be missed
And don't resent me
And when you're feeling empty
Keep me in your memory
Leave out all the rest
Leave out all the rest"

R.I.P. Chester