giovedì 6 ottobre 2016

NARCOS - 2ª STAGIONE


E dopo quella di Gomorra è arrivata anche la seconda stagione di Narcos, la sorprendente serie tv di Netflix incentrata sulla figura del più grande narcotrafficante della storia, Pablo Emilio Escobar Gaviria.

Intanto c'è da dire che questo secondo capitolo non è altro che il naturale proseguimento del primo, visto che non ci sono sostanziali differenze tra i due e che, anzi, sembrano far parte di un unico blocco continuo. Di conseguenza i punti forti della serie sono rimasti gli stessi che hanno fatto la fortuna della prima stagione: i dialoghi in spagnolo non doppiati (ricordo che Wagner Moura, essendo brasiliano, non è madrelingua spagnolo), l'inserimento di immagini d'archivio autentiche e una fotografia pulita e curata.

Per quanto riguarda la storia, ammetto che non sia facile giudicare una serie dai connotati biografici nella quale inevitabilmente manca un pò l'effetto sorpresa, visto che si basa su fatti realmente accaduti. E' anche vero che l'intreccio tra realtà e fiction spesso sia labile, quindi è meglio fare una analisi su ciò che la serie vuole comunicare piuttosto che attenersi alla sequenza dei fatti. Narcos, come altre serie del filone "gangster/poliziesco", vuole mostrarci 'come funziona' in un paese dove regna l'illegalità, nel quale i 'buoni' si alleano con i 'cattivi' pur di raggiungere un obiettivo comune, nel quale non esistono valori genuini ma solo sete di soldi, nel quale un uomo può diventare uno dei più ricchi al mondo ma può anche perdere tutto in poco tempo. E' questa l'ottica con la quale è stata concepita questa serie, non ponendosi l'obiettivo di essere un mero documentario, e l'avvertenza prima di ogni puntata ne è la dimostrazione.


Ma tornando alla storia, se la prima stagione ha seguito le tappe dell'ascesa al potere di Pablo Escobar, un uomo tanto temuto dalle autorità quanto amato dalla gente del suo paese, la seconda stagione invece ne racconta l'inesorabile declino fino alla morte avvenuta il 2 Dicembre del 1993. Il declino non solo del 'Patron' (come lo chiamano i suoi sicari) ma in generale dell'uomo Escobar, in continua fuga, sempre più odiato, ormai solo e logorato nel fisico. Ed è proprio questa la novità di Narcos2: la focalizzazione sull'uomo. Essendoci un pò meno azione, è stato dedicato più spazio al lato psicologico di Escobar, facendo emergere le sue paure e fragilità, fino ad arrivare alla sua vita privata e al suo rapporto stretto con la famiglia.

Infine, piccola parentesi su due personaggi secondo me importanti all'interno della stagione. Il primo è il padre di Escobar, che compare solamente in due puntate ma che in un certo senso sancisce la fine 'morale' di Pablo. Il secondo è Limòn, un tassista dall'animo buono che viene risucchiato dal vortice del 'giro' criminale, perdendo tutto pur di rimanere al fianco di Escobar fino alla fine.

Purtroppo le recenti dichiarazioni di Sebastian Marroquin, il figlio di Escobar, sui presunti errori storici sparsi qua e là nella serie (ne individua ben ventotto) fanno un pò pensare, però nel suo genere Narcos si conferma una buona serie che merita di essere vista.

Ma la domanda adesso è una: la terza stagione riuscirà a mantenersi su questi livelli anche senza Pablo Escobar?


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