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giovedì 9 febbraio 2017

BLACK MIRROR - 3ª STAGIONE


Black Mirror è una serie tv atipica in quanto non solo dura poco e ogni episodio è a sè stante, ma anche perché, nonostante questo, è riuscita a plasmare uno stile inconfondibile: da un lato inquietante ed amara (a tratti crudele), dall'altro intelligente e capace di stimolare riflessioni interessanti sul mondo di oggi, e su ciò che potrebbe diventare con il progredire dell'evoluzione tecnologica. La terza stagione della serie ideata dal produttore inglese Charlie Brooker è sbarcata su Netflix ed è composta da sei puntate. Lo stesso numero di puntate trasmesse finora nelle due stagioni precedenti (se si esclude l'episodio natalizio del 2015).

Il giudizio su questa terza stagione è decisamente positivo, perché mantiene lo stile caratteristico di Black Mirror aggiungendo delle novità che ne arricchiscono la visione, confermandosi come una delle mie serie tv preferite del momento.

Di seguito l'analisi delle singole puntate (attenzione presenza di spoiler):


03x01 : Caduta libera (Nosedive)
La terza stagione inizia subito ad alti livelli. In questa puntata viene immaginata una società completamente "social", dove le persone possono votarsi a vicenda su una scala da 1 a 5. E' una società apparentemente felice nella quale tutti sono gentili e cordiali, ma allo stesso tempo finta e crudele, perché chi non si adegua al 'meccanismo' dei like e dei rating viene relegato ai margini. La puntata da molti spunti su cui riflettere, visto che tocca un argomento (quello dei social network) che ci riguardano già adesso: in questo caso ci viene mostrata una sorta di trasposizione sulla 'vita reale' di quello che succede oggi, cioè la ricerca a volte maniacale di visualizzazioni e gradimenti. La puntata in sè quindi è molto apprezzabile anche se un pò scontata, visto che già dal titolo si può intuire come potrà andare a finire per la protagonista Lacie (interpretata da un'ottima Bryce Dallas Howard). Ma il finale, con quelle urla liberatorie, fa intendere che in realtà quello che conta di più è essere sè stessi, abbandonando le sovrastrutture che, in un modo o nell'altro, opprimono i nostri bisogni di libertà.
Voto: * * * *


03x02 : Giochi pericolosi (Playtest)
E' la puntata horror della stagione: qui infatti vengono inseriti elementi tipici di quel genere, dalla suspense ai luoghi inquietanti, perfino ai 'mostri'. I temi principali sono due. Da un lato il mondo dei videogiochi, che puntano ad essere sempre più realistici, in questo caso arrivando ad un livello quasi ossessivo e oltre la legalità. Dall'altro le nostre paure, quelle più nascoste ed inspiegabili, che non vogliamo che vengano fuori, e che proprio per questo possono diventare più pericolose del previsto. Nonostante il 'gioco della matrioske' su cui si basa la puntata crei un buon livello di tensione, è stato l'episodio che mi ha coinvolto di meno, probabilmente perché non sono un appassionato di film horror nè tantomeno di videogiochi.
Voto: * *


03x03 : Zitto e balla (Shut up and dance)
E' la puntata più "shockante", ma anche quella che ricorda maggiormente lo stile classico di Black Mirror. Un thriller che disorienta e crea inquietudine, nel quale viene mostrato il degrado di una società dove tutti a loro modo sono dei peccatori, e che quindi devono pagare. Protagonista della puntata è l'adolescente Kenny, che dovrà affrontare prove sempre più impegnative e fuori dalla legalità, fino a giocarsi la vita pur di tenere nascosto il proprio inconfessabile segreto. Questo episodio descrive un mondo non molto lontano dal nostro, con persone che vivono con scheletri nell'armadio (tradimenti, perversioni, pregiudizi) da nascondere ad ogni costo, e con apparecchi tecnologici (computer e cellulari) controllati a nostra insaputa e che, nelle mani sbagliate, possono trasformarsi in armi di ricatto potentissime.
Voto: * * * *


03x04 : San Junipero
Eccolo, il capolavoro non solo della terza stagione ma di tutta la serie. Una puntata talmente bella ed interessante che avrebbero potuto farci tranquillamente un film vero e proprio, nella quale vengono toccate due tematiche forti come la morte e l'amore: due argomenti che, grazie alla tecnologia avanzata, stavolta possono convivere. Temi a quanto pare cari al regista Owen Harris, che ha diretto anche la prima puntata della seconda stagione (Torna da me - Be right back). La questione viene posta sul fatto se sia più umano accettare la morte e l'idea della fine o scegliere di vivere per l'eternità quando entra in gioco un sentimento forte come l'amore. Infatti in questa puntata la tecnologia non viene descritta come un elemento che invade la società, bensì come qualcosa che può creare delle opportunità un tempo impensabili, diventando quindi una fonte inaspettata di felicità. La storia è incentrata su due giovani donne (Kelly e Yorkie) che si incontrano nella città virtuale di San Junipero e che si innamorano l'una dell'altra. I loro 'veri' corpi in realtà sono agli sgoccioli della vita, ma le loro menti e le loro anime sono tutt'altro che in decadimento, e pur avendo visioni opposte sulla morte dovranno decidere se vivere insieme in eterno a San Junipero, che altro non è che l'emblema dell'irrealtà e della libertà fittizia: una realtà artificiale dove non esiste morte nè dolore nella quale paradossalmente le due protagoniste provano sentimenti autentici. E' una puntata atipica per Black Mirror, dove l'inquietudine e la tensione lasciano spazio a colorate atmosfere anni Ottanta e a riflessioni sulla ricerca della felicità, e probabilmente è proprio questa sua 'diversità' a dare quel qualcosa in più a questa terza stagione. E poi un pò mi ha ricordato Mulholland Drive, ed è un altro punto a suo favore.
Voto: * * * * *


03x05 : Gli uomini e il fuoco (Men against fire)
Questa puntata segue il filone bellico e fantascientifico. Protagonista è un soldato (Stripe) che, per puro caso, si rende conto di quanto la tecnologia stia influenzando non solo le sue azioni ma anche quelle di tutto l'esercito di cui fa parte. La riflessione è stimolante perché riguarda un aspetto della nostra natura: sentirsi meno coinvolti emotivamente quando succede qualcosa che non ci 'tocca' direttamente. Se oggi proviamo meno empatia per situazioni che sentiamo come lontane, in un futuro sarà allo stesso modo più semplice poter compiere azioni violente a 'qualcuno' che non vediamo come nostro simile, sia come stile di vita che soprattutto come sembianza fisica. Questo fa sottintendere che la nostra 'umanità' non sia nient'altro che un ostacolo per i loschi progetti governativi del futuro. Un grande inganno che schiaccerà il protagonista, che alla fine preferirà vivere nella menzogna piuttosto che convivere con la dura realtà.
Voto: * * * *


03x06 : Odio universale (Hated in the nation)
La puntata finale della stagione ha i connotati del film vero. Fondamentalmente si tratta di un thriller/poliziesco nel quale vengono toccate le tematiche dello sfruttamento ambientale e soprattutto dei social network (ricollegandosi alla prima puntata). Qui infatti viene estremizzata l'idea di gogna mediatica che già esiste oggi, ipotizzando cosa potrebbe succedere se qualcuno decidesse (con l'aiuto della tecnologia distorta) di mettere 'in pratica' l'odio che tutti i giorni viene filtrato dall'immediatezza dei social network. Il ribaltamento finale, dove i carnefici 'virtuali' diventano vittime del loro stesso odio, è in tipico stile Black Mirror e chiude questa terza stagione.
Voto: * * *


giovedì 30 giugno 2016

GOMORRA - 2ª STAGIONE


*AVVISO: presenza di spoiler*

Si è conclusa anche la seconda stagione di Gomorra e il giudizio generale è molto positivo.

Intanto posso dire che Gomorra si afferma definitivamente come la serie più importante del panorama italiano insieme a Romanzo Criminale. E questo grazie ad un racconto crudo e realistico della malavita napoletana e dell'ambiente in cui essa è radicata.

Ma di differenze tra la prima stagione e la seconda ce ne sono eccome.

La seconda stagione si è concentrata quasi esclusivamente sull'evoluzione delle vicende riguardanti la gestione delle piazze di Secondigliano e Scampia, dall'ascesa di Ciro Di Marzio e della sua alleanza fino al ritorno prepotente di Pietro Savastano. Stavolta non è stato lasciato quasi alcuno spazio a vicende 'extra', ad eccezione della storia di Marinella (nuora di Scianel, ndr) che comunque alla fine si è intrecciata con la vicenda principale. La prima stagione invece, almeno nella prima parte, ha avuto più un ruolo introduttivo e descrittivo sui modi di agire della famiglia Savastano e in generale della Camorra. Basti pensare alla storia degli africani e a quella delle elezioni politiche, utili a capire le varie sfaccettature della criminalità organizzata ma meno importanti ai fini delle vicende di potere che hanno coinvolto il clan di Don Pietro.

Un altro aspetto fondamentale, e grandioso, della seconda stagione è la focalizzazione sui personaggi. Grazie alla nascita dell'alleanza tra i vari boss, in Gomorra 2 vengono introdotti tanti nuovi personaggi (Scianel, O' Principe, O' Mulatto, Patrizia, Lelluccio) e nello stesso tempo vengono caratterizzati alcuni personaggi più marginali della prima stagione, dandone maggiore risalto (O' Nano, Malammore e soprattutto O' Track), e rivelando alcuni aspetti 'inediti' di alcuni dei personaggi principali (Salvatore Conte, Don Pietro). Non a caso alcune puntate ruotano intorno ad un unico personaggio, con il fine di creare una forte empatia nello spettatore, come successo con Scaniel, Conte e O'Principe. Meno risalto invece è stato dato ai due protagonisti della serie, Ciro e Genny, anche se ad un'analisi più attenta si capisce che sia l'uno che l'altro abbiamo avuto un'evoluzione importante nel corso della serie. Ciro dallo scugnizzo ambizioso della prima stagione si è trasformato in un leader intelligente ma consapevole di vivere in una realtà troppo dura anche per lui. Genny invece è rimasto in ombra in parecchie puntate ma alla fine, grazie alla sua furbizia e alla sua freddezza, è riuscito ad ottenere tutto ciò che Ciro, sconfitto, nel frattempo ha perso: il potere, gli affari e una nuova famiglia, slegandosi finalmente dalla figura opprimente del padre. Ed aggiungo che il fatto che loro due siano le figure fondamentali della serie si capisce anche dalla puntata girata a Trieste, dove i due si trovano faccia a faccia per la prima volta dopo i fatti della prima stagione: una delle puntate migliori, dove il livello di tensione è altissimo.


Un'altra cosa, i morti. E' quello che molti si aspettavano e in questo senso gli sceneggiatori hanno accontentato il pubblico. Indubbiamente in questa seconda stagione ci sono state molte morti, alcune anche molto violente e 'controverse', come quella di Maria Rita (figlia di Ciro, ndr), che ha provocato non poche polemiche sui social network. Ma la criminalità organizzata è anche questo: non si fa problemi ad uccidere nessuno. Gomorra è una serie cruda e auto-censurarsi non avrebbe avuto senso.

Infine, se il finale della scorsa stagione lasciava intravedere delle prospettive molto interessanti (il ritorno di Don Pietro e la vendetta di Genny verso Ciro), con la morte di Don Pietro e di quasi tutti i boss della zona la prospettiva è un grosso punto interrogativo. Questo può togliere un po' di aspettativa ma gli scenari che si apriranno nella terza stagione, essendo meno delineati, possono essere molteplici e intriganti.