Nel 2007, dieci anni fa, uscì Control, l'ottimo debutto cinematografico del regista Anton Corbijn, noto prima di allora per aver realizzato videoclip musicali per grandi gruppi come U2, Depeche Mode e Nirvana.
Control racconta la tormentata storia di una grande icona del rock, ossia Ian Curtis, leader dei Joy Division. La pellicola, che segue fedelmente la biografia dell'ex moglie Deborah "Touching From A Distance", ripercorre le tappe più importanti della vita di Curtis (un eccezionale Sam Riley) a partire dall'adolescenza, ma anche della carriera degli stessi Joy Division. Un percorso in bianco e nero che passa dai Warsaw (il nome della band agli esordi), dalle prime performance televisive e dai primi tour, dalle canzoni che verranno composte per il capolavoro Unknown Pleasures (tra cui "She's Lost Control", da cui è tratto il titolo del film), fino alla crisi che porterà Curtis al suicidio e al conseguente scioglimento del gruppo, che proseguirà col nuovo nome New Order.
Il difetto di questa opera è sostanzialmente uno: quello di non aver approfondito a pieno le cause che hanno spinto il cantante inglese alla sua tragica decisione, puntando un po' troppo sulle sue vicende sentimentali. Il suo malessere fu la conseguenza di una depressione e di un male di vivere talmente forti che sembra riduttivo concentrarsi solamente sulla travagliata relazione con la moglie.
Riassumendo, Control è un buon 'strumento' per conoscere la storia dei Joy Division e del loro leader. Da vedere per i fans, vivamente consigliato per tutti gli altri.
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